
Giornalismo e Intelligenza Artificiale
(Report 2023 Osservatorio per il giornalismo digitale” – Ordine Nazionale dei Giornalisti)
Per redigere il capitolo mi sono avvalsa di report internazionali, siti web e interviste. Nella fattispecie, ho avuto il piacere di intervistare il professor Charlie Beckett (London School of Economics) noto per il progetto Journalism AI, e Andrea Iannuzzi, Senior Managing Editor de La Repubblica.
Esempi di Intelligenza Artificiale in Italia e all’Estero
Il mio obiettivo è stato quello di delineare lo scenario attuale italiano a confronto con quello estero per offrire degli esempi concreti dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle redazioni, tra strumenti, best practice e case. Visto che quando si parla di IA è necessario parlare anche di digitalizzazione, in questo capitolo ci sono informazioni interessanti anche sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per la personalizzazione dell’esperienza utente. Questo utilizzo, insieme alla velocizzazione e alla parziale automatizzazione di lavori operativi e noiosi, è protagonista delle tendenze attuali. Il giornalista del futuro perderà il lavoro? Pare proprio di no e lo avevo già detto durante la live con Giorgio Taverniti: gli esperti confermano.
L’obiettivo per il futuro è quello di sollevarlo dalle operazioni ripetitive e concedergli più tempo per intervistare e approfondire, oltre che quello per affinare le proprie competenze come supervisore degli strumenti di IA. Per gli editori, invece, la fidelizzazione e quindi gli abbonamenti, dovranno passare per la segmentazione del pubblico e le esperienze personalizzate.
L’etica prima di tutto
A livello globale l’interesse per la questione etica è fondamentale, specialmente sul tema del diritto d’autore. Strumenti come Chat GPT possono essere accusati di plagio? Il fatto che le loro risposte siano fortemente condizionate dal training (bias) quanto penalizza la diversificazione dei contenuti e di pensiero? Queste sono solo alcune delle domande che sarà doveroso porsi, al netto del fatto che il giornalismo dovrebbe avere un approccio etico a prescindere che faccia uso o meno dell’Intelligenza Artificiale. Ci sono stati già casi, infatti, come quello della testata tech CNET, a destare perplessità sull’utilizzo errato della IA per produrre contenuti (errati) senza revisione umana né disclaimer ad avvisare il lettore.