Home » Blog » Internet » Podcast: tra newsletter, magazine e magari e-commerce

Podcast: tra newsletter, magazine e magari e-commerce

Dopo almeno un paio di articoli in cui rompo le scatole con le newsletter è arrivato il momento di parlare della Newsletter in formato Podcast.

Già, perché se il 2021 è l’anno della voce ed è pure l’anno delle newsletter, perché la gente non dovrebbe cercare anche la combo?

Come ci siamo già raccontati, c’è desiderio di intimità: leggere una notizia oggi è diventato davvero troppo rumoroso, non se ne può più.

Sarà una fake news? Sarà stata scritta la verità? Si tratta solo di un titolo sensazionalistico?

Ormai le persone sono stanche di vedere il giornale trasformato in un megafono, sono stanche della corsa al click, sono stanche di sentirsi al mercato delle notizie.

Chi approfondisce? Chi non urla? Chi può donare sana informazione senza giocare alle Olimpiadi? Gli appassionati, ne sono sempre più convinta. Alla fine chi è mosso dal desiderio di condivisione, fa quel che fa, ovvero s’informa e racconta, perché ama farlo. E non per attirare click. E per quanto si possa giocare con Google a mettere la parola chiave a sinistra, e a fare il titolone per Google Discover, l’utente non lo freghi.

L’utente legge solo il titolo…solo quando c’è solo un titolo da leggere.

Veloce… come un Feed RSS

Tornando al punto, siamo in un mondo veloce. Io stessa in smart working – che uno pensa dovrebbe donare più tempo – non ho tempo per nulla. Da giorni devo leggere un paio di newsletter arretrate e non riesco. Se tali newsletter fossero in formato podcast, potrei ascoltarle anche mentre lavo i piatti.

L’idea me l’ha data Giorgio con la sua FastLetter e io l’ho testata su CulturaMente. Vedevo che le persone si disiscrivevano e…facevano bene. Da troppo tempo avevo impostato un feed RSS su MailChimp che autocompilava la newsletter settimanale con le ultime uscite. A mia discolpa posso dire che l’ho fatto per mancanza di tempo. Riorganizzata la redazione, mi sono da poco riappropriata della scrittura della newsletter, riproponendola in formato audio, senza una cadenza precisa: vedo che gli utenti la scaricano per ascoltarla e si iscrivono. Le disiscrizioni sono diminuite.

https://www.spreaker.com/show/newsletter-audio-dose-di-cultura

Newsletter su Spreaker & Spotify

Scrivo la newsletter quando ho qualcosa da raccontare: all’interno inserisco gli ultimi articoli di CulturaMente, ma anche quelli più vecchi, a seconda del tema di cui parlo. Mi piace questo formato perché come direttrice ho una visione dall’alto di tutti i redattori. Li conosco, so di cosa si occupano. E quindi posso leggere le loro parole e raccontare i loro interessi, unendo in un unico contenuto storytelling di redazione e articoli del sito.

Una volta scritta la newsletter, la leggo e realizzo un vero e proprio podcast di 8 minuti circacaricato sia su Spreaker che su Spotify. Su Spreaker basta creare un account, su Spotify basta caricare il feed RSS del podcast creato su Spreaker. Inutile che vi dica che anche il pocast si posiziona su Google grazie alla distribuzione di Spreaker, e quindi tutto il resto… va da SE(O).

Inutile pure che vi dica quanto aiuti rileggere (e registrare) cosa si scrive per avere una comunicazione migliore.

P.S. Su Substack puoi caricare direttamente la registrazione del podcast e poi mandarla in distribuzione nei tuoi account.

Podcasting feat. Magazine

Cambiando leggermente argomento, qualche giorno fa navigavo alla ricerca di una ricetta per omelette e ovviamente ho aperto Giallo Zafferano: impossibile non accorgersi che le ricette hanno anche il podcast embeddato nell’articolo. E quindi, cosa puoi fare? Puoi cucinare con le mani sporche ed essere guidato passo passo.

Già mi immagino un giornale letto dall’inizio alla fine mentre uno va a fare Jogging…

E quindi il pensiero va da sé. Google pompa le Web Stories, l’Audio è in crescita, il Video aumenta il protagonismo nell’advertising italiano (tra Smart Tv, Subscription Video On Demand e Tv on demand) e i giornali cartacei sono sempre in decrescita. E forse faranno la stessa fine anche i siti web a breve (vogliamo pensare al modello della testata online a pagamento?) perché i lettori non sono più lettori: sono osservatori e ascoltatori dal click facile. Siamo pigri. E questo è il mio lato romantico a parlare.

Raccontami una storia: alcuni esempi

Il mio lato più strategico vocifera altre idee, tipo:

Come inserire podcast nel media plan, oppure come inserire podcast in una scheda prodotto? Immaginiamo Alessandro Gassman che ci legge:

Concentrato di pomodoro 12% Passata di pomodoro datterino 4% Cipolla 2,8% Zucchero Sale Aroma naturale Aglio Pepe nero Polpa di pomodoro 74% Olio di girasole Concentrato di pomodoro 12% Passata di pomodoro datterino 4% Cipolla 2,8% Zucchero Sale Aroma naturale Aglio Pepe nero Polpa di pomodoro 74% Olio di girasole

Barilla Sugo al Pomodoro

E subito mi ricordo di suo padre quando leggeva il menu col “Giovedì Gnocchi”…

Cosa c’entra col marketing? Tutto. Siamo nel pieno della suggestione.

1 commento su “Podcast: tra newsletter, magazine e magari e-commerce”

Lascia un commento