Un titolo provocatorio per una delle più recenti provocazioni editoriali di Big G.
Come Google decide di spinger AMP, guarda caso lancia anche le Web Stories, esperienze editoriali formato storia Instagram.
Ultimamente girano voci sul fatto che l’egemonia di AMP sta per finire, ma è inutile dire che per alcuni il magico plugin WordPress ha fatto miracoli sull’esperienza della pagina. Questa è un’altra storia, però: passiamo alle figlie di AMP!
Cosa sono le Web Stories?
Andiamo per ordine: una web story è una storia, come quelle sui social network, solo che si trova nel tuo sito. Per inserire un link non devi arrivare a 10K followers: il servizio è gratuito.
Le Web Stories non vanno confuse con le gallerie di immagini scorrevoli (tipo stories) che Google sta mostrando nei risultati di ricerca da mobile, prelevandole in automatico: per capire cosa intendo basta digitare da mobile “primark roma” e vedere lo slider che appare sotto “informazioni”.
Come si creano?
Puoi letteralmente creare le web stories montandone i pezzi, inserendo titoli, descrizioni, gif, video, immagini e appunto link: puoi attingere alla libreria media nel tuo sito e ad uno stock gratuito. Inoltre, tra i vari updates, sono stati inseriti anche gli swipe up, che non sono sempre una cosa buona per la User Experience, specialmente quando le storie sono embeddate dentro gli articoli del sito. Volendo si possono inserire dei box colorati con i link se si vuole evitare che l’utente – quando scorre da mobile l’articolo per leggerlo – finisca per aprire la storia senza volerlo perché sta a tutti gli effetti simulando uno swipe involontario sulla pagina.
Esempi di Web Stories per capire meglio
Un articolo con storia in swipe
Un articolo con storia senza swipe
Web Stories e SEO
Il mio test negli ultimi mesi ha visto crescere fortemente il traffico sull’archivio delle web stories (gestite da WordPress come una categoria /web-stories) e sulle web stories singole (che hanno un url personalizzabile). La mia strategia è stata quella di realizzare una storia per legare gli articoli che stavano performando meglio a livello organico, e poi inserirla in questi articoli per aumentare l’interazione con l’utente e il rimbalzo tra i vari articoli.
Web Stories e User Experience
Una volta immerso nell’esperienza “story” l’utente non vede più il menu del sito o le breadcrumbs: il mio consiglio è di mettere sempre un link in ogni faccia della storia, ma soprattutto di mettere un “torna all’homepage” o “torna all’articolo” alla fine della storia. Altrimenti il rischio è di perdere l’utente, che non riesce ad uscire dal loop e alla fine chiude tutto.
Scorrimento Manuale o Automatico
Consiglio di metterlo manuale, sono lente a scorrere. Io mi annoio.
Conviene usarle?
Analizzando gli Analytics (le storie si tracciano normalmente), decido poi di esporre a menu la categoria e vedere cosa succede. Negli ultimi sei mesi Web Stories è la categoria più performante di tutto il sito, con circa 37% di traffico diretto e un 57% di traffico organico. Eppure, i numeri su Search Console non mi tornano: sono decisamente più bassi. Continuo a credere che la gente tappi le storie perché accede all’articolo che le contiene.
Come uso una Web Story senza penalizzare il contenuto?
La domanda nasce spontanea: tanto traffico, un bounce rate altissimo per ovvi motivi che intacca la media del sito, poco contenuto. Stiamo andando verso una comunicazione sempre più minimalista, che si nutre di titoli con la risposta in seno? Non credo. Credo piuttosto che le storie possono essere un agile sunto, una guida al lettore, notoriamente pigro, per guidarlo alla scoperta di articoli di suo interesse, e correlati tra loro. Come se la web story fosse una sorta di rassegna stampa.
Il Bounce Rate è alto
Per dare una panoramica precisa sull’aumento del bounce rate medio del sito, il Catalogo con le uscite Disney Plus ha un bounce rate del 17% (quindi, a differenza di quello che dice certa gente, le persone non leggono solo i titoli se offriamo altro); quello di una story arriva anche al 99%.
Il Tempo di permanenza pure
L’articolo con la playlist anni 90, complici i video all’interno, ha un tempo di permanenza in pagina di 4 minuti circa, come anche la relativa storia con le playlist consigliate.
E su News e Discover?
Nessuna traccia delle stories su News e su Discover: ci avevo sperato però, lo ammetto.
Web Stories & Plugin su WordPress
Attualmente ho testato le web stories su WordPress grazie al plug in dedicato e creato da Google.
Come funziona l’editor del plugin?
Viene creata una sezione nella spalla sinistra all’interno di WordPress, “Storie” appunto, che genera una sorta di Editor in stile Canva. L’editor non è molto intuitivo, specialmente per quanto riguarda la parte SEO.
I Metadati
I test critici sono stati quelli effettuati per capire dove inserire il page title, cosa che non ho capito benissimo. Nei test di AMP, il page title viene preso dagli H1 o dalla sezione “descrizione storia”, sotto documentazione, mentre e la meta description viene presa dai paragrafi inseriti nel testo. Ad oggi se clicco sul tab di una storia o faccio un’analisi con SemRush il page title non risulta presente. Navigando nella sezione SEO in spalla destra, quella dedicata a Yoast SEO, ho trovato un’altra cosa interessante: come ottimizzare i metadati dell’archivio delle Web Stories andando su
SEO> aspetto nella ricerca> tipi di contenuto> stories. C’è anche la possibilità di mettere una regola per Page Title e Meta Description delle singole storie: ho provato alcune combinazioni ma non mi pare funzionino con coerenza.
Anteprima su AMP Test: l’esempio
Qui, ad esempio, sta prendendo come title la sezione “story description” nella parte “document” dell’editor. Come meta sta prendendo il primo paragrafo della prima pagina. Come foto di copertina quella che ho selezionato come tale e come url quella da me personalizzata. Volendo si possono inserire anche didascalie di accessibilità alle immagini.
Web Stories su AEM (Adobe Experience Manager)
Come per AMP, credo ci sia da lavorare sui core components per avere le web stories all’interno, ma non ho ancora potuto testare.
Un sito con le stories
In CulturaMente, quindi, ho inserito nel menu le storie, come se fossero una categoria, anche se il sito non la riconosce come tale. Sono riuscita ad embeddarle negli articoli e nella sidebar degli articoli, ma non nella homepage per ora: io uso il template Newspaper di ThemeForest.
Marca.es le ha inserite in homepage: belle!
Embeddare le storie negli articoli
Con WordPress c’è il blocco direttamente dall’editor: all’inizio c’erano parecchi bug e si poteva linkare una web story alla volta. Ora si possono generare dei Caroselli molto carini (tipo quelli presenti nell’homepage di Marca e nella sidebar di CulturaMente.
Perché usare le Web Stories, quindi?
Per offrire ai propri utenti qualcosa di nuovo e aumentare il traffico. La microeditoria sta sperimentando nuove frontiere per distinguersi dalla concorrenza: bisogna provarle tutte. In Italia sono pochissimi i siti che stanno usando le web stories, quindi ci si può divertire con tanti test interessanti. Naturalmente non escludo di usare le web stories anche per altri tipi di siti, come l’eCommerce: nuova frontiera per la pagina prodotto?
Guida Ufficiale passo passo
Se la mia “testimonianza” ti ha convinto, a questo link trovi la guida per realizzare le Web Stories.