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Sotto il velo siamo tutte uguali! Parola di Takoua

Sotto il velo, edito da Becco Giallo, è il fumetto realizzato da Takoua Ben Mohamed.

Questo libro autoironico è un perfetto esempio di Disubbidienza Coraggiosa. Il perché è molto semplice.

Classe 1991, Takoua è nata in Tunisia, ma è cresciuta a Roma. Per questo motivo riesce a raccontare con naturalezza la vita “sotto il velo” nella Capitale. Tuttavia, il fatto di appartenere a due culture diverse la rende agli occhi di entrambe una specie di ibrido. Per gli occidentali una donna col velo è sottomessa, per gli islamici è occidentalizzata.

Chi meglio di una ragazza cresciuta tra Islam e Occidente può aiutarci a superare alcuni luoghi comuni spesso dovuti all’ignoranza? A chi le dice di integrarsi, Takoua risponde che le culture diverse la arricchiscono.

 

Nel suo prodotto di graphic journalism presenta la sua vita con indosso l’hijab, il velo che lascia il volto scoperto. Dalle domande imbarazzanti come Vieni dalla Mussulmania?” si passa a scoprire il lato glamour dell’hijab attraverso gli occhi di una ventenne come tante, alle prese con trucco e shopping.

 

L’avreste mai detto che l’hijab può essere un capo molto trendy? Per non parlare dei tutorial su YouTube che spiegano come utilizzarlo per essere belle e alla moda. Ci sono dettagli che sfuggono alle donne occidentali, come i metodi alternativi per coprire i brufoli con l’hijab o le lotte con gli spillini per fissarlo al meglio.

Leggendo il fumetto si sorride molto. Allo stesso tempo, però, emerge un mondo fatto di stereotipi e pregiudizi, anche nel contesto lavorativo, dove l’espressione “bella presenza” sembra non coincidere con l’uso del velo. Per non parlare di quando si cerca di approcciare con l’altro sesso!

Così Takoua dipinge un affresco complesso, a cavallo tra due culture e senza far parte completamente di nessuna delle due. Ma forse il bello è proprio quello se consente di abbassare un ponte levatoio tra due realtà che sembrano totalmente incompatibili.

Una lettura veloce e consigliatissima.

Intervista a Takoua qui.

 

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