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I sogni volano oltre la disabilità: la storia di Sonia

Non ho mai avuto nulla di bello nella vita,  quindi vorrei fare qualcosa di bello per me

Sonia Sgaramella


Sonia ha circa la mia età e i capelli rossi, come me. Ed è proprio per la passione per l’henné che ci siamo conosciute, o meglio, ho conosciuto la sua storia.

Sonia vive a 400 kilometri di distanza dalla mia città. Io sono a Roma, lei è ad Andria, in provincia di Barletta. Forse non l’avrei mai incontrata se non fosse stato per il gruppo facebook di cui facciamo parte entrambe, insieme ad altre 24 mila persone.

E, forse, per una volta questi benedetti social tirano fuori anche il loro bright side, quello che unisce le persone non solo per fare polemica, ma anche per empatia.

Il più grande sogno di Sonia è quello di vedere i White Lies dal vivo. Penserete sia un sogno banale, o magari semplice, quello di voler vedere un band esibirsi sul palco. Per Sonia è qualcosa di più. È il superamento di un limite, la conquista di un momento tutto suo, il compimento di un desiderio antico.

Gli unici amici che ho avuto sono stati la musica e i White Lies, band che vorrei poter vedere in concerto e incontrare. La loro musica mi ha salvato da un periodo nero in cui desideravo solo sparire dal mondo. Il loro sound oscuro e malinconico mi ha fatto sentire meno sola.

Qual è il problema, vi chiederete. La difficoltà di Sonia sta nella disabilità, che le impedisce di arrivare al traguardo a causa della mancanza di mezzi e supporti adeguati. È affetta da Osteogenesi Imperfetta di tipo III, una malattia alle ossa la costringe su una sedia a rotelle.

Il mio unico amico era mio fratello Fabio di 22 anni. Purtroppo è venuto a mancare il 22 Luglio 2015, e io mi sono ritrovata ancora più sola.
Il sogno di Sonia sembra vicino alla realizzazione nel 2016, ma sorge un altro problema:

Dovevo andare il 16 Novembre 2016 a vederli al Orion di Roma. Purtroppo non ci sono potuta andare perché per viaggiare nelle città fuori dalla Puglia ci vuole mia madre e lei non mi ci voleva portare perché stava e sta tutt’ora molto male per la scomparsa di mio fratello.

Nella città in cui vivo i disabili vengono considerati meno di zero, e le associazioni che ci sono funzionano poco. Quindi certi disabili restano soli. L’ Associazione a cui mi sono iscritta dopo la scomparsa di mio fratello è l’Unitalsi di Andria, che purtroppo non ha un pullman attrezzato con pedana, perciò non sono mai potuti venirmi a prendere.

Se la Montagna non va da Maometto, Maometto andrà alla montagna recita un noto proverbio. Ed è un po’ lo stesso pensiero fatto da Sonia nel momento in cui si è resa conto che per lei la possibilità di recarsi a Roma o a Milano per sentire i White Lies era troppo lontana.

Non mi sono arresa e mi sono detta “Devono venire in Puglia allora!”. Così ho aperto una petizione rivolta a Cesare Veronico, Ex Presidente dell’alta Murgia e amministratore dei fondi per la musica in Puglia, per cercare di farli venire qui.
All’inizio la petizione non stava ricevendo molte attenzioni. Poi Sonia posta nel gruppo Facebook Passione Hennè una suo foto mentre si fa l’impacco ai capelli (pratica comune per le iscritte). Una ragazza del gruppo approda così sul suo profilo e trova il link di change.org.

 

In quel momento la mia bacheca facebook è piena di commenti al post. Scopro con piacere la solidarietà di queste donne, che firmano la petizione per aiutare Sonia nella sua impresa. Piovono firme su firme.

 

Tanto che il signor Veronico alla fine risponde a Sonia di aver contattato il management della band per farla venire al Medimex di Bari l’8 Giugno. Proposta inizialmente accettata, ma poi rifiutata perché un membro della band sarà testimone di nozze il giorno prima. Un piccolo passo in avanti che regala speranza.

 

Questa è la frase d’esordio della petizione:

“Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni; e nello spazio e nel tempo di un sogno è racchiusa la nostra breve vita.”

Si chiude con Shakespeare il racconto di questa storia. È bello sapere che ci sono sogni senza confini, che arrivano anche dove non possono arrivare le nostre fragili gambe di umani. Ed è bello anche sapere che c’è qualcuno che può supportarci nella diffusione di una speranza anche senza conoscerci.

 

Spero che qualcuno veramente in grado di aiutare Sonia possa leggere queste parole, anche come segnalazione dell’abbandono che spesso vivono le persone con disabilità da parte delle amministrazioni locali.

 

Supportate anche voi questa battaglia firmando la petizione qui.

 

You can download the english version of the article.
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