Non ho fatto in tempo a scrivere un post sull’amore online che subito sono stata fulminata dall’incontro con un libricino unico. Piccolo e potente.
Il succo di questo testo redatto da Mark Forsyth e tradotto per noi da Laterza, è:
- Ci sono libri che abbiamo letto (es. ho letto Orgoglio e Pregiudizio);
- Libri che sappiamo di non aver letto (es. non ho letto Madame Bovary, ma so che esiste);
- E poi c’è l’ignoto ignoto (?!).
Ovvero libri che non sappiamo di non aver letto. Non sappiamo della loro esistenza né che potrebbero piacerci.
Cosa c’entra internet, quindi?
C’entra eccome: internet è fatto per farci trovare ciò che cerchiamo. Pensate alla ricerca su google, ad esempio, e allo sviluppo del web marketing. Pensate a come Amazon ci insegue con i titoli affini ai testi che abbiamo già comprato o anche solo cercato:
“Potrebbe piacerti anche…”
Tutto è strutturato per farci trovare meglio ciò che già sappiamo ci piacerà. Ma c’è una cosa che internet non può offrire: il piacere della scoperta.
In una chat di amori online Giulietta avrebbe scritto così le sue preferenze: ALTO, MORO, UNDER 18, NO MONTECCHI.
Un algoritmo avrebbe trovato il ragazzo per lei e l’amore per Romeo forse non sarebbe mai scattato. Seppur tragica, l’unione è stata dannatamente romantica. È stata emozione, imprevisto. L’avreste scambiata con un algoritmo perfetto?
Lo stesso piacevole imprevisto viene offerto dalle librerie quando espongono libri che ci colpiscono: magari per il titolo, per la grafica (ora molto intrigante, per combattere la guerra contro l’ebook…). Così, in dieci minuti, ci ritroviamo in mano libri che non avremmo mai pensato di comprare, semplicemente perché non li abbiamo mai visti, né sentiti. Magari è un genere che non abbiamo mai letto, e che magari ci conquisterà. Lo scopriremo solo leggendo…
Ottenere quello che già sapevi di volere non è sufficiente
Così è successo anche a me l’altro giorno, quando per caso ho intravisto una libreria Arion durante la pausa pranzo. Attratta come una calamita, sono entrata. Non avevo mai varcato quella soglia, ma al primo passo ho riconosciuto l’odore familiare. Quello della carta stampata.
Ho girato circa mezz’ora e poi ho acquistato 4 libri di cui non avevo mai sentito parlare, guidata esclusivamente “dal naso”. Tra questi libri, oltre a “L’ignoto ignoto”, ce n’è anche uno sul Giappone. Non ho mai letto un libro di viaggi, né sul Giappone, né mi è mai interessato particolarmente questo Paese. Ma il formato mi ha conquistato a primo sguardo: lungo e stretto, come tutti i titoli di Iperborea.
Così, senza saperlo, ho fatto esattamente quello che viene descritto nel libricino di Mark Forsyth. Vi consiglierei di comprarlo e di leggerlo, perché merita, ma anche di viaggiare verso l’imprevisto, verso il vostro ignoto ignoto.
N.B. Bancarelle e mercatini dell’usato sono perfetti per questo tipo di missioni!
Qui c’è un estratto di questo pamphlet che la Casa Editrice ha regalato ai librai per ringraziarli.
A Roma ho La Feltrinelli a due passi da casa! Devo dire che è una croce e delizia allo stesso tempo. Io mi sento fortunata… il mio portafoglio un po’ meno. Ma come mi ha insegnato mio padre i soldi spesi in cultura sono sempre ben spesi. Così, forte di questo insegnamento, quasi ogni giorno giro e mi perdo fra gli scaffali alla ricerca dell’ignoto ignoto, che mi dia risposte che non sapevo di cercare.
Lo stesso vale per me! Oltre alle librerie “comuni” io vado pazza per le bancarelle e i mercatini dell’usato. Vicino casa mia ce ne sono un bel po’ e ogni occasione è buona per spendere. In questi casi con soli 10 euro mi porto a casa tantissimi libri, ma anche se ne devo spendere di più nelle librerie sono ben felice di farlo. <3 Ed è bello sapere che lettura è ancora una passione per tante persone! (Non solo da tablet, inoltre...)