Giorgia regala a Roma una seconda data per l’Oronero Tour 2017. E che fai, non ci vai?
L’ultima volta l’avevo sentita all’Auditorium Parco della Musica. Era il 2014. Dopo tre anni di astinenza ero pronta a rivivere un concerto di Giorgia che, si sa, è sempre molto “in famiglia”. La cavea all’epoca aveva certamente favorito il clima che la cantante crea sempre durante le sue performance.
Non sapevo bene cosa aspettarmi al Palalottomatica. L’esperienza è stata a dir poco sovrumana. Saranno stati gli spazi più grandi, ma la data del 2 aprile 2017 ha senza dubbio conquistato il podio nella Top 3 dei concerti più belli a cui ho assistito.
Andare a un concerto di Giorgia significa ricordare al mondo che la musica non è solo intrattenimento. La musica è cultura. È arte.
Giorgia, con la sua solita simpatia romana (prova a chiamare sul palco anche il “babbo” per fare l’acuto finale di Come Saprei) inframezza grandi esibizioni a battute, salti, risate. Arricchiscono lo show le performance dei ballerini «popping» (Patrizio e Rachele Ratto) e degli Psychodrummers. Tutto è molto suggestivo.
Quando la cantante annuncia che in sala ci sono Alessandra Amoroso, Emma Marrone e Lele dei Negramaro il pubblico inizia a cercarli, a fissarli e a indicarli perdendo tutta la concentrazione. A quel punto Giorgia richiama gli spettatori con la sua ironia, dal palco dice: Raga, tutto rego? Chicchi sto qua!
E il concerto finalmente prosegue.
Immancabile l’omaggio a Prince, scomparso l’anno scorso. La cantante ha inoltre riproposto anche alcune hit del 1997 cantando Pino Daniele, Marina Rei e Nek.
E mangio troppa cioccolata…
Oggi come vent’anni fa Giorgia ci conquista ancora con un fascino che non è contraddistinto solo dalla indiscussa bravura, ma anche dalla semplicità, dal calore, dalla umanità. Lei sale sul palco ed è quasi magia. L’incantesimo cala sugli spettatori rapendoli per sempre.