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Like it or not, il futuro è TikTok

La storia in breve presa dal web: TikTok, noto anche come Douyin in Cina, è un social network cinese lanciato nel settembre 2016, inizialmente col nome musical.ly.

Cos’è Tik Tok secondo me

Osservo silente i TikTokers da almeno un mesetto. Like it or not , il futuro è Tik Tok. Questo slogan me lo vendo! 🙂

TikTok intrattiene, sensibilizza, educa pure. Peccato che sia tutto falso, o quasi. Nel senso che TikTok, per certi versi, ricorda l’epica omerica, segue cioè una serie di frasi formulari che tutti ripetono, tipo:

  • cosa mangio in un giorno;
  • morning routine (tra ragazze con manicure perfetta che si fanno il caffè e chi le prende in giro…);
  • come si dice questo o quello in X lingua;
  • fabula milesia* della coppia con la stessa colonna sonora (e va bene così, sulla cresta dell’onda…);
  • bildungsroman* della propria esistenza evidenziando un’esperienza particolarmente significativa, tipo: ero etero e poi mi sono innamorata di una donna e ora stiamo insieme da 3 anni (colonna sonora: el pepe),
  • emancipazione per le minoranze (sono bella anche se formosa, siamo una coppia gay, sono disabile, sono una mamma single ecc.).

Ultimamente, e qui lo dico per i docenti, gli studenti si passano le dritte su come accorciare i tempi di studio con la didattica a distanza. Mi ha colpito molto una ragazza che non voleva riassumere 5 pagine di testo e quindi ha usato un tool online per riassumere e consegnare il compito. (Vabbè)

Cosa vedi su Tik Tok? Tutto

Insomma, Tik Tok è un’esperienza davvero immersiva. Soprattutto perché puoi scegliere chi seguire, certo, ma l’algoritmo ti mostra i video a prescindere. Molto spesso ti butta in alcune live senza senso. Quindi, a differenza degli altri social, dove la tua “home” – ovvero il flusso di notizie che visualizzi – si basa su quello che pubblicano i tuoi amici o le pagine che segui, TikTok non è democratico: ti fa vedere tutto, anche quello che non vorresti vedere.

Ero molto reticente a iscrivermi su TikTok, ma è una delle cose migliori che ho fatto di recente, prima di tutto per il mio mestiere di consulente. Sono assolutamente convinta che questo social network sarà il futuro del business. Moltissimi brand già si affidano a TikTok per fare advertisting, spesso – a mio avviso – in modo poco fruttuoso.

Advertising su TikTok

Prendiamo il caso di The Wilds, una serie su Amazon Prime Video che merita davvero di essere vista, specialmente per tutti gli amanti della questione di genere. Ecco, lo spot su TikTok era fatto una influencer (?) che in modo molto banalizzante ha presentato la serie come un percorso di emancipazione per quinquenni.

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Mi spiego meglio: io che ho 33 anni non sono rimasta incuriosita dalla sua presentazione della serie, anzi. Potrebbe anche essere che lo stesso video sia riuscito a intercettare le under 20, ma non credo che essere più giovani significhi essere più becere. La serie è un esempio di cosa potrebbe significare davvero l’emancipazione femminile, anche con qualche estremizzazione che male non fa per passare il messaggio, eppure per venderla su TikTok si sceglie di farla raccontare in modo piuttosto discutibile, cioè superficiale. L’errore forse è credere che su TikTok ci sia solo la Generazione Z, ma soprattutto che sia una generazione di scemi. Apprezzo molto lo sforzo di Amazon Prime Video, comunque, specialmente perché a mio avviso offre contenuti davvero interessanti, cosa che non posso dire sempre di Netflix.

I TikTokers si vendono

Tornando alle nuove generazioni di influencer, i TikTokers potrebbero tranquillamente prendere come inno “Mi vendo” di Renato Zero. Quando le ragazze fanno i video con la piastra per capelli del marchio X e la gente ne richiede più di uno, sono le tiktokers stesse a taggare il brand chiedendo una collaborazione. Cito testualmente: “Vi prego pagatemi”.

L’ingenuità è finita. I giovani conoscono il web e sanno che può diventare un’entrata. Avete presente i bullet journal? C’è una ragazza che addirittura realizza agende scritte e personalizzate a mano, su ordinazione.

Una nota importante: per ogni Social una personalità

Ricordatevi che su TikTok sono tutti simpatici, mentre su Instagram sono tutti modelli. La ragazza romanaccia che su TikTok esce con gli amici maschi per fare casino, su Instagram posta il suo shooting da celebrità. I giovani non solo sanno come fare business ma sanno anche (a differenza di molti improvvisati social media manager) come declinarsi sui vari social. Del resto Instagram è il social del bello, non del simpatico. Capito? Se andrete su Youtube, poi, scoprirete che il ragazzo che insegna inglese su TikTok, canta pure. Mentre su Instagram si fa le foto belle, in posa.

Le live della solitudine

Un’altra considerazione va fatta sulla solitudine. TikTok è il re delle live-verità. Troverete moltissime persone anziane che fanno le live per salutare le persone, perché si sentono sole. Troverete anche molti disabili che vogliono sensibilizzare sul tema e che fanno le live per chiacchierare con “gli altri”. Inutile dire, come per tutte le cose, che alcune persone sono davvero interessate a saperne di più, altre come sempre ironizzano in maniera poco elegante.

I video che rispondono alle offese

I video in cui si risponde ai commenti offensivi mi fanno molto ridere: l’arringa di TikTok.

  • Io faccio video sulla grammatica, non voglio essere sessualizzata.
  • Questa è la mia vera voce, non ci credi? Eccoti l’acuto!
  • Sono lesbica, non ci credi? (E si pomicia la fidanzata)

Insomma, TikTok è un teatro meraviglioso. Lato mio, se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, adoro un ragazzo che insegna l’inglese e una ragazza che cucina. Per la prima volta nella mia vita (considerate che su YouTube sento solo la musica) scorro il feed dei post sperando che escano fuori i miei pupilli, perché sono davvero interessanti e educativi.

Poi, ovviamente, ci sono anche i balletti e gli animali che parlano. Meritano pure quelli per dieci minuti di sorrisi in un periodo così cupo.

Cosa c’è su TikTok quindi? Gente che fa video inutili, gente che si diverte, gente che insegna, gente che si fa vedere, gente che vende, gente che promuove, anche quando non sembra. Moltissimi giovani, ma non solo. Troverete tutte le fasce di età, compresi bambini di 3 anni e anziani di 80.

Lo consiglio, che tu sia azienda o privato, ma sempre cum grano salis.

Note:

Fabula Milesia: novella greca a sfondo erotico, dove gli amanti si riuniscono dopo una serie di peripezie.

Bildungsroman: romanzo di formazione

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